Prodotta in meno di 500 esemplari, la Giulia GTA è da sempre un “pezzo” ambito. La solita equazione rarità = richiesta e il glorioso passato sportivo del modello hanno portato le GTA a valori di mercato importanti, soprattutto se si pensa che oggi per entrare nella gamma delle Giulia GT bastano diecimila euro. L’anno “d’oro” recente per le GTA è stato senza dubbio il 2014: RM Sotheby’s a settembre ha piazzato a Londra un esemplare del ’65 ad oltre 123.000 sterline, preceduta da una 1300 del ’68 a 220.000 dollari a Monterey; Bonhams ha battuto a Goodwood due esemplari sempre del ’65: a giugno per 203.000 sterline e a settembre per 169.000. Cifre di tutto rispetto, spesso giustificate da passati sportivi e palmares più o meno importanti. Alla luce anche di queste considerazioni la richiesta di Gooding & Co appare un tantino audace, il doppio della quotazione media del modello, per un esemplare di cui non si sa molto e che non vanta particolari meriti sportivi. Al momento sul sito della casa d’aste non sono state fornite indicazioni sulla storia della AR613115; da una nostra breve ricostruzione sappiamo che la vettura è nata color biancospino ed è stata consegnata nel 1965 a Francoforte, probabilmente già usata in alcune gare di cui riportava alcuni danni lievi alla carrozzeria. A un certo punto della sua vita la GTA varca l’Atlantico e finisce in una collezione privata per correre saltuariamente senza particolari onori. Essendo l’unica Alfa della sua scuderia non ha subito particolari rimaneggiamenti o sostituzioni ed è ancora sostanzialmente originale. Recentemente è stata oggetto di un restauro conservativo presso la Santo’s Italian Car Service in California, e viene proposta in ottima forma.
Basterà per fissare il nuovo record di modello? Aspettiamo il 2016 in trepidante attesa…