Della Scuderia Sant Ambroeus la "Best in show" anteguerra alla Silver Flag

La Bugatti 35, una delle undici automobili schierate dalla storica scuderia meneghina (fondata nel 1951) alla 28^ edizione della "Vernasca". Quarta partecipazione consecutiva alla "Silver Flag" per il sodalizio, che ha ricevuto altri due premi. Prestigiosa la presenza di Thierry Boutsen

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Un fine settimana all’insegna della celebrazione dell’eleganza a motore quello vissuto dalla Scuderia Sant Ambroeus, tra le indiscusse protagoniste di stile e bellezza alla Vernasca Silver Flag, da 28 anni rievocazione della cronoscalata Castell’Arquato-Vernasca, organizzata dal CPAE Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca. Un concorso d’eleganza dinamico che esalta l’aspetto culturale delle auto d’epoca da competizione, rinunciando a ogni forma di confronto con il cronometro.

Da venerdì 21 a domenica 23 giugno circa 200 veicoli d’epoca, soprattutto da corsa, che hanno scritto la storia dell’automobilismo del secolo scorso e fino al 1972, hanno sfilato a velocità controllata su un percorso panoramico con tornanti chiusi al traffico e una salita di quasi 300 metri di dislivello di 8,5 Km di lunghezza, che unisce Castell'Arquato a Vernasca. La Scuderia Sant Ambroeus, presente al concorso per il quarto anno consecutivo, ha schierato ben undici vetture di proprietà dei suoi soci. Tutti esemplari pregiati e dall’indiscusso valore storico, a partire dalla Bugatti Type 35, classe 1925, presente al concorso nell’anno delle celebrazioni del suo centenario.

Indimenticabile icona protagonista della scena agonistica sin dal suo esordio al Gran Premio di Francia nel 1924, la Bugatti T35 vanta un invidiabile palmarès di vittorie al suo attivo, tra cui i trionfi alla targa Florio, nel GP di Italia Germania, Spagna, Belgio, solo per citarne alcune. Prodotta in poco più di 340 esemplari, si conferma ancora oggi uno dei più ricercati modelli da collezione da parte di appassionati di tutto il mondo.

C'è stato anche un omaggio alla Ferrari attraverso tre iconici modelli: una 166 MM barchetta del 1950, una 250 Sport del 1958 e una 340 MM del 1953. Nell'ambito dei 110 anni di Maserati, la scuderia Sant Ambroeus ha ricordato la vicenda della Osca fondata da Ettore, Ernesto e Bindo Maserati: la "Officine Specializzate per la Costruzione Automobili Fratelli Maserati S.p.A" fondata nel 1947 a San Lazzaro di Savena (BO): il sodalizio milanese ha portato la 187S del 1957 carrozzata dai fratelli Morelli e una Maserati Ghibli del 1967. Poi una Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica del 1936, anche due vetture da corsa assolute protagoniste del motorsport, un’Abarth SE 027 del 1973 e una Lancia Fulvia coupé 1.6 Rallye HF Gr.4 del 1973. Hanno completato la sfilata una Cisitalia D46/48 monoposto del 1948 e una Bizzarrini 5300 C CORSA.

Alla guida della Bizzarrini, un pilota di altissima levatura: il belga Thierry Boutsen, tre GP vinti in F1, gentleman driver d’eccellenza del concorso, ha indossato i colori della Scuderia Sant Ambroeus nel corso della parade tra i colli piacentini, nei dintorni del suggestivo borgo medievale di Castell’Arquato. Una partecipazione di grande stile, quella della Scuderia in una delle manifestazioni di maggiore richiamo nel panorama motoristico classico internazionale: l’accurata selezione di auto, perfettamente inserite nello spirito del concorso, ha catalizzato l’interesse del pubblico di appassionati internazionali accorsi nel paddock, a partire dalla giornata inaugurale di venerdì scorso. Grande attenzione è stata riservata alle protagoniste d’epoca e ai modelli più ruggenti e sportivi della storia dell’automobilismo moderno della storica scuderia meneghina anche nel corso delle due manche di sabato e della terza manche di domenica 23 giugno conclusasi con le premiazioni del pomeriggio dove la scuderia si è aggiudicata ben tre premi di categoria: Ferrari 340 MM (di Matteo Crippa e Stefano Mereghetti, migliore Ferrari); Ferrari 166 MM Barchetta (di Alessandro e Paolo Casella, premio Silvano Maggi Ferrari più vittoriosa); Bugatti Type 35 (di Giacomo e Alessandro Foglia, Best in Show anteguerra).

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