Aston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le Mans

All’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Project
voluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT40
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Agosto è il mese delle grandi aste di Monterey, nell’ambito della settimana che culmina con il concorso di eleganza di Pebble Beach. Tra le punte di diamante dell’incanto organizzato da RM Sotheby’s ci saranno alcuni lotti di notevole importanza nella storia delle corse, a cominciare da una Ferrari 250 GTO del 1962, per proseguire con una Ford GT40 del 1966 e finire con l’Aston Martin DP215 Gran Touring Competitition Prototype del 1963, vettura ufficiale che alla 24 Ore di Le Mans di quell’anno fu la prima a superare il muro dei 300 km/h. Phil Hill e Lucien Bianchi componevano il suo equipaggio, non molto fortunato per la verità visto che si ritirarono dopo soli 29 giri, in una gara peraltro che vide arrivare al traguardo soltanto 12 vetture classificate su 50 iscritte. La DP215, drivata dalla DB4 GT, fu l’ultima di quattro auto realizzate nell’ambito del Development Project dell’Aston Martin, programma da competizione approvato da David Brown nel 1963 e ordinato direttamente da John Wyer che poi gestiva le auto in pista. La macchina, notevolmente alleggerita rispetto al modello da cui derivava, è stata riunita con il suo motore 6 cilindri di 4 litri originario (#400/215/1) dagli attuali proprietari, che si aspettano di ricavare dalla sua vendita una cifra tra 20 e 25 milioni di dollari all’asta in programma il 24-25 agosto prossimi.
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